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lunedì 22 febbraio 2016

Icona "Santissima Trinità"

Oggi pubblico l'immagine dell'icona della Santissima Trinità che ho consegnato poco tempo fa. Quest'icona è conosciuta anche come "l'Ospitalità di Abramo".

"L'arte paleocristiana e bizantina, seguendo i Padri della Chiesa, vede nei tre pellegrini apparsi ad Abramo al querceto di Mamre l'immagine della Santissima Trinità."

La storia ci dice che i tre pellegrini che nell'ora più calda del giorno visitarono Abramo a Mamre, un piccolo villaggio della Mesopotamia noto per la sua quercia, si rivelarono angeli messaggeri di Dio. In altre versioni della stessa immagine, Abramo e Sara servono a tavola i tre angeli. Essi hanno le ali spiegate e questo conferisce carattere di maestosità. La mensa dell'ospitalità di Abramo diviene prefigurazione dell'altare del sacro consiglio delle tre persone della Trinità. 
Questa rappresentata qui è tratta e ispirata all'icona originale di Andrej Rublëv un monaco pittore, che traduce nel 1441, la visione di San Sergio - adoratore della Trinità - in quello straordinario capolavoro di equilibrio teologico e bellezza artistico-spirituale  che è l'icona della Santissima Trinità. A Mosca la Chiesa ortodossa dichiara la Trinità di Rublëv modello unico e insuperabile a cui ogni pittore deve fare riferimento per rappresentare il mistero trinitario. Molto è stato scritto e teorizzato sull'identificazione dei tre personaggi della Trinità di Rublëv, cioè su quale angelo rappresenti il Padre, quale il Figlio e quale lo Spirito Santo; ma il mistero resta: infatti Abramo vide tre persone e adorò un'unità ( Tres vidit, unum adoravit). 
In alto a sinistra: all'immagine del Tempio corrisponde il Padre, misterioso e inconoscibile nel manto colore lilla da cui si intravede la veste blu che rappresenta la parte del cielo visibile all'uomo.
In alto a destra: all'immagine del monte corrisponde lo Spirito con il manto verde; alcuni identificano in questa figura l'immagine del Figlio per la docile posizione di obbedienza e perché si specchia nel calice del sacrificio, che originariamente vede al suo interno la testa dell'agnello, qui sostituita su richiesta del committente con tre pani eucaristici.
Il profilo dei troni su cui siedono i tre angeli e dei suppedanei, suggerisce un ottagono ( il fonte battesimale) mentre le figure sono inscritte in un cerchio, che rende la composizione perfetta anche dal punto di vista geometrico.
La silhouette degli angeli laterali forma il profilo di un calice che contiene il personaggio centrale.
All'immagine della quercia di Mamre, (albero della vita) che affonda le radici nel calice corrisponde il Figlio con veste rossa e fascia oro ( gonfia in corrispondenza della manica a indicare il sacrificio). La stupenda cascata del manto blu indica pienezza di vita. ( fonte Icone e Santi d'Oriente).
Il fondo è oro 24Kt e la parte pittorica è tempera all'uovo. Misura 50 x 40 cm.